Stesso modulo, diverso atteggiamento. Abbiamo analizzato l’FC Internazionale Milano campione di Italia della scorsa stagione targata Conte, confrontandola con le prime giornate dell’Inter di Inzaghi, attraverso il nostro #VirtualCoach, tool che Lega Serie A mette a disposizione di tutti gli staff tecnici per supportarli nelle decisioni in tempo reale.
Le analisi dei nostri sport data scientist Martino Tenconi e Stefano Aparo, supportate dalle visualizzazioni di Matteo Bettini, hanno evidenziato alcune similitudini e profonde differenze.
Partiamo da un concetto semplice: pur mediamente creando lo stesso numero di azioni manovrate e ripartenze (70 manovrate, 10 ripartenze), la durata media delle azioni manovrate della nuova Inter è di 26,5 secondi contro i 22,9 della squadra del tecnico leccese. L’Inter di Inzaghi predilige lo sviluppo del gioco attraverso il giropalla.
Interessante anche il dato spaziale del baricentro: in non possesso Inzaghi fa giocare la squadra più alta (48,5m rispetto ai 45 di Conte): un atteggiamento meno attendista e una maggiore propensione ad aggredire gli avversari per riconquistare il pallone.
Richieste differenti anche ai rispettivi centravanti, adattandosi alle diverse caratteristiche degli interpreti in questione.
I dati dello scorso anno ci dicono come Lukaku abbia avuto il compito di fornire una linea di passaggio pulita nelle ripartenze nerazzurre per permettere ai suoi compagni di appoggiarsi a lui e ripartire in velocità. Nelle azioni manovrate la heatmap evidenzia come Dzeko sia più predisposto a smarcarsi meglio centralmente, mentre Lukaku preferiva attaccare la profondità sul lato destro.
Rilevanti anche i dati che emergono confrontando Calhanoglu con chi occupava la posizione di mezzala sinistra nella scorsa stagione: Christian Eriksen. E’ sensibile infatti la differenza relativa ai rispettivi tempi di conduzione (38% per il turco, 44 per il danese) e il pass gain, l’indicatore che evidenzia la tendenza a giocare in verticale e in profondità espresso in base al numero di avversari superati con un passaggio riuscito (2,5 Calhanoglu, 1,43 Eriksen). Questi dati raccontano come il centrocampista turco sia più propenso a smistare velocemente il pallone tenendolo meno fra i piedi e a giocare in verticale.
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